New Balance 550
In un mondo street conteso dall'eterna lotta tra team Nike vs team Adidas, in cui la tendenza è "urlare" per farsi notare a tutti i costi, le sneakers veterane New Balance sono riuscite a conquistare a piccoli passi il loro spazio grazie ad una silhouette vintage, un design puro ed essenziale facendo dei colori neutri il tratto distintivo.
Se all'inizio il cliente tipo era "over" oggi queste sneakers hanno conquistato anche i piedi della Generazione Z grazie a fantastiche riedizioni e collaborazioni con i designer più in voga del momento. Un nuovo team New Balance capitanato da Teddy Santis, noto anche per essere il fondatore di Aimé Leon Dore, che rilancia l'iconica silhouette da basket NB 550 creata nel 1989 e poi rimasta nel dimenticatoio per molti anni.
Questo nuovo modello, il cui nome completo è New Balance P550 Basketball Oxford fa parte del progetto “basketball program”, si presenta con un look estremamente retrò evidenziato da dettagli appositamente ingialliti come la midsole e i lacci. La base di pelle bianca è comune a tutte le varianti che giocano con i colori rosso, verde, grigio e blu navy. Come questi quattro modelli usciti lo scorso ottobre, anche le nuove colorway 2021 hanno un'anima vintage e dettagli street, caratterizzate da colorazioni bicolore - la prima si tinge di giallo e verde scuro mentre la seconda di rosso e blu navy - oppure tonalità più decise come nel modello "Sea Salt" con le tre varianti “Varsity Gold”, “Burgundy” e “Black” presentate sui social con lo slogan "From '89 with love".
La New Balance è una scarpa ultra centenaria che di numeri - e riedizioni - ne ha fatti nel corso del tempo. É riuscita a catturare anche i personaggi più difficili, come Steve Jobs emblema del minimalismo, che aveva deciso di completare la sua uniforme quotidiana fatta di jeans e maglione a collo alto nero con un paio di sneakers New Balance. Ma quale migliore occasione per ripercorrere le tappe più significative del brand se non fare un salto nel passato?
La genesi inizia dal lungo viaggio di un immigrato inglese trasferitosi a Boston nel 1906, William Riley e il sogno di fondare la sua compagnia di calzature. Ma la sua idea geniale non fu creare una scarpa esteticamente accattivante quanto un modello funzionale, producendo degli archi plantari ispirati alle zampe delle galline. Si, avete letto bene, perchè Mr. Riley dopo aver osservato il loro perfetto equilibrio dato dalla costuzione degli artigli, progettò delle solette con tre punti d'appoggio per garantire al piede maggiore comfort e senso di stabilità. Da qui appunto il nome - e concetto - di "nuovo equilibrio".
Ma se Riley è considerato il padre biologico, Terry Heckler è il suo padrino che trasforma questa sneaker da calzatura "comoda e utile" a icona del casual. La celebre "N" del logo è una sua creazione introdotta negli anni Settanta, un font tanto semplice quanto identificativo da non stravolgere il look delle scarpe. Ma non solo lettere, anche numeri. Infatti, Heckler ha ideato uno speciale sistema alfanumerico per identificare i diversi modelli del brand ed affidare un'identità precisa a chi le avrebbe indossate.
Come vanno letti? Non troverete nomi di atleti, città o slang creativi ma una o due lettere come "MR" (Men's Running) o "CW" (Comfort Walking) associate ai numeri che si devono scomporre in due parti. La prima indica il tipo, dal 3 al 10, che identificano il livello di tecnologia impiegata per dare vita al modello. Gli ultimi due numeri indicano la serie: per esempio 40 fa parte della serie "optimal control", 50 è "fitness running" per l'allenamento su strada o indoor e 70 sono "light stability" una perfetta combinazione di stabilità e velocità, fino al doppio zero, competition, pensata per gli atleti professionisti. Possiamo dire che New Balance ha i numeri giusti per farcela, con un archivio veramente infinito che rappresenta il vero motivo del successo moderno del brand.